lunedì 10 ottobre 2011

Giornata mondiale contro la pena di morte


Il 10 ottobre ricorre la nona Giornata mondiale contro la pena di morte. In occasione di questa Giornata mondiale, Amnesty International concentra i suoi sforzi contro la pena di morte in Bielorussia.

In questo paese, unico in Europa e in tutta l’ex Unione Sovietica a praticare le esecuzioni, oltre 400 persone sarebbero state messe a morte dall'indipendenza, ottenuta nel 1991. La pena di morte è avvolta dalla segretezza. Ai condannati non viene comunicata la data in cui verranno messi a morte. Non possono dire addio alle famiglie né prepararsi alla morte in alcun modo. Vengono informati del respingimento della domanda di clemenza e in pochi minuti portati in un’altra stanza dove viene sparato loro alla testa. Alle famiglie viene riservato un trattamento crudele. Per settimane e persino mesi non vengono informate dell’esecuzione, non viene loro restituito il corpo dei loro cari messi a morte per la sepoltura né sanno dove siano stati seppelliti.
Per un’Europa finalmente libera dalla pena di morte, Amnesty International e l'organizzazione non governativa bielorussa Viasna promuovono un appello per chiedere al presidente Lukashenko di sospendere immediatamente le esecuzioni e commutare tutte le condanne a morte nel paese.


Fonte:
Amnesty International


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