mercoledì 19 ottobre 2011

Khaled Hosseini il cantastorie dell'Afghanistan

Khaled Hosseini è uno di quegli scrittori che ti colpisce con la magia delle sue storie. Un connubio perfetto tra cronaca e visione evocativa di una realtà che rischia di perdersi nel tunnel del tempo.



Khaled Hosseini è nato nel 1965 a Kabul, in Afghanistan ma nel 1979 la sua famiglia chiede e ottiene l'asilo politico negli Stati Uniti perché l’influenza sovietica inizia a creare situazioni di grossa tensione nel paese. Nel 2000 si laurea in medicina all'università di San Diego, nel 2003 inizia la sua carriera di scrittore. Ha scritto due libri bellissimi “Il cacciatore di aquiloni” e “Mille splendidi soli” che hanno ottenuto un grossissimo successo di pubblico e di critica.




copertina libro
Il cacciatore di aquiloni  
Si dice che il tempo guarisce ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.(Vedi)




Copertina Libro
Mille splendidi soli 
A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua "kolba" di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l'arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa del padre, dove lui non la porterà mai perché Mariam è una "harami", una bastarda, e sarebbe un'umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L'unica cosa che deve imparare è la sopportazione. Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell'aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del loro funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashtu e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra. Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile. Dall'intreccio di due destini, una storia che ripercorre la storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sembrano ancora l'unica salvezza (Vedi)

Questi libri sono un affresco variopinto che mostrano il volto di un paese, l’Afghanistan, trasformato nell'apparenza dai innumerevoli conflitti interni che hanno caratterizatto la sua storia in questi ultimi anni. Le sue trame proponendo i colori e le forme di un’antica cultura che troppo spesso non si ricorda, o si riduce alle ultime immagini che la cronaca dei telegiornali trasmette di continuo. Hosseini si presenta ai suoi lettori con storie crude, specchi di realtà difficile. Intensi resoconti che non si abbandonano mai alla tristezza di un destino che sembra accanirsi di continuo sui suoi personaggi, che al contrario hanno sempre la forza di riscattarsi.


Buddha di Bamiyan



La citadella di Herat
Moschea Blu 

Il Museo Nazionale di Kabul

Il mercato di Kabul

Il giardino della Pace e della Speranza

Vedi articolo:
L'Afghanistan visto dall'alto

foto:
Il giardino della Pace e della Speranza Il mercato di Kabul, il Museo Nazionale di Kabul Moschea Blu, la citadella di Herat, Buddha di Bamiyan



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