mercoledì 25 gennaio 2012

La Storia Infinita

Auryn

Ti avverto, chiunque tu sia. 
Oh tu che desideri sondare gli arcani della Natura, 
se non riuscirai a trovare dentro te stesso ciò che cerchi 
non potrai trovarlo nemmeno fuori.
Se ignori le meraviglie della tua casa, 
come pretendi di trovare altre meraviglie? 
In te si trova occulto il Tesoro degli Dei. 
Oh Uomo, conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei.
(Oracolo di Delfi)

Ci sono libri che segnano un'epoca e poi scompaiono, ingoiati dal nulla. Altri che resistono alla dimenticanza e le loro storie conservano la propria magia anno dopo anno

Le storie fantasy hanno un fascino incrollabile perchè riescono a innescare curiosi meccanismi nella mente umana, ma non tutte possono vantare il fascino della "Storia infinita". 

Il segreto del suo successo sta nella formula che lo scrittore tedesco Michael Ende ha utilizzato per presentare la storia. È un metalibro, un libro nel libro o, sotto un diverso punto di vista, un libro che parla di altri libri. Le storie di Bastiano e del Regno di Fantàsia s'intrecciano, incastrandosi a vicenda come scatole cinesi e alla fine, è difficile comprendere quale delle due contenga l'altra.

Nello schema utilizzato dallo scrittore "La storia infinita" è in realtà il titolo di tre distinti volumi:
- quello scritto dall'autore Michael Ende, in cui si raccontano le vicende del mondo degli uomini (in rosso rubino cupo) e del Regno di Fantàsia (in nero);- quello rubato da Bastiano nel negozio di antiquariato del signor Coriandoli, rilegato in pelle e con l'Auryn in copertina, in cui si raccontano solo le vicende del Regno di Fantàsia;- quello contenuto nella Montagna Vagante e poi riscritto dal Vecchio, speculare a quello di Ende poiché in esso le vicende del mondo degli uomini sono in verde e quelle del Regno di Fantàsia in rosso. 
In questo modo Ende riesce a infrangere la barriera che divide lettore e personaggio, poiché Bastiano passa da un ruolo all'altro nel corso della storia. In questo modo, anche il confine tra realtà e finzione risulta meno netto e, in alcuni passaggi (fra tutti, l'urlo udito da Atreiu e da Ygramul), quasi indistinto.

Lo scopo del fantasy è quello di trasportare il lettore in un mondo fantastico dove la fantasia regna sovrana. In questa storia questo passaggio s'innesca più facilmente che altrove. La trama è avvincente, fluida e ti rapisce al suo interno, rendendoti parte integrante di essa. Non puoi non chiederti se anche tu fai parte del famoso gioco delle "scatole cinesi" e se a breve corri il rischio di essere risucchiato dalla forza del nucleo come Bastiano a suo tempo.

Merita una lettura e un posto speciale nella propria libreria.


*Queste parole non volevano essere una recensione al libro solo una riflessione su una storia che rientra in un genere che in molti snobbano troppo facilmente, salvando dal mucchio uno o al massimo due libri.

 Buona lettura!


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