martedì 7 febbraio 2012

L'eterna magia di Charles Dickens

Ritratto

Oggi ricorre l’anniversario della nascita di  Charles Dickens, un grande scrittore che tutti noi nel tempo, anche inconsapevolmente, abbiamo imparato ad apprezzato.  La magia di “Canto di Natale” ogni volta ci trasmette il vero spirito natalizio che troppo spesso chiudiamo all'interno di un cinismo simile a quello del vecchio Scrooge.
Il frontespizio della prima edizione del Canto di Natale del 1843 

[...] - A mezzanotte. Ascolta! l'ora si avvicina. -
In quel punto i tocchi degli orologi battevano tre quarti dopo le undici.
- Perdonami se sono indiscreto, - disse Scrooge guardando fiso alla veste dello Spirito, - ma io vedo venir fuori dal lembo della tua veste non so che di strano che non t'appartiene. È un piede o un artiglio?
- Potrebbe essere un artiglio, per la poca carne che lo ricopre, - rispose malinconico lo Spirito. - Guarda. -
Dalle pieghe della sua veste trasse fuori due bambini stremenziti, abietti, spaventevoli, ributtanti, miserabili. Caddero ginocchioni ai piedi di lui e si attaccarono saldi ai lembi della veste.
- Guarda, uomo! - esclamò lo Spirito. - Guarda, guarda qui, per terra! -
Erano un bambino e una bambina. Gialli, scarni, cenciosi, arcigni, selvaggi; ma prostrati anche nella umiltà loro. Dove la grazia della gioventù avrebbe dovuto fiorir rigogliosa sulle loro guance, una mano secca e grinzosa, come quella del tempo, gli avea corrosi, torti, tagliuzzati. Dove gli angeli doveano sedere in trono, ascondevansi i demoni e balenavano minacciosi. Nessun mutamento, nessuna degradazione, nessun pervertimento del genere umano, in qualsivoglia grado, in tutti i misteri della maravigliosa creazione, ha mai partorito mostri così orrendi.
Scrooge indietreggiò, atterrito. Tentò di dire allo Spirito, il quale glieli additava, che quelli erano due bei bambini; ma le parole gli fecero groppo, anzi che partecipare alla enorme menzogna.
- Spirito! son figli tuoi? - potette appena domandare Scrooge.
- Sono figli dell'Uomo - rispose lo Spirito chinando gli occhi a guardarli. - E a me s'attaccano, accusando i padri loro. Questo bambino è l'Ignoranza. Questa bambina è la Miseria. Guàrdati da tutti e due, da tutta la loro discendenza, ma soprattutto guardati da questo bambino, perché sulla sua fronte io vedo scritto: "Dannazione", se la parola non è presto cancellata. Negalo! - gridò lo Spirito, protendendole mani verso la città. - Diffama pure coloro che te lo dicono! Serba il male, carezzalo, pei tuoi fini perversi. Ma bada, bada alla fine!
- Non hanno un rifugio? - domandò Scrooge; - non c'è per loro un sollievo?
- E non ci son forse prigioni? - ribatté lo Spirito, ritorcendogli contro le sue proprie parole. - Non ci son forse case di lavoro? -
L'orologio batté le dodici.[...]

Uno dei passaggi che preferisco: le ultime battute tra il fantasma del Natale presente e il vecchio Scrooge.

lo spirito dei Natali Presenti (John Leech) 



Immagine modificata di  Pyrlo
su DevianART
Un disegno di Court Jones


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